
Il 1 settembre 2020, l'Unità di intelligence degli Stati Uniti, -Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN-) ha emesso una dichiarazione in cui ha avvertito che diversi media avevano l'intenzione di pubblicare le informazioni, ottenute illegalmente, contenute in comunicazioni sospette inviate a questo organismo da soggetti obbligati a prevenire il riciclaggio di denaro. Questo organismo ha ricordato che la diffusione di tali informazioni costituisce un reato e mette in grave pericolo la sicurezza nazionale.
https://www.fincen.gov/news/news-releases/statement-fincen-regarding-unlawfully-disclosed-suspicious-activity-reports
La pubblicazione è iniziata il 20 settembre. In tali comunicazioni, come descritto nel primo articolo, sono raccolte informazioni che potrebbero essere collegate a riciclaggio, finanziamento del terrorismo o altri reati, e che sono utilizzate dagli organi pubblici competenti per avviare o arricchire le indagini e che di per sé non contengono forza probatoria di alcun reato.
Il Sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo si basa sulla collaborazione dei soggetti obbligati a prevenirlo con gli organi pubblici competenti. Questo sistema è in vigore in tutto il mondo da quando le 40 Raccomandazioni GAFI sono state pubblicate nel 1990 e sono state approvate da più di 200 paesi. Oggi costituiscono standard internazionali nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. In questo Sistema è essenziale proteggere l'identità della persona che comunica.
https://www.fatf-gafi.org/publications/fatfrecommendations/documents/fatf-recommendations.html
Senza voler essere esaustivo, e con l'intento di delineare la struttura del sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, ne vengono di seguito riportati gli elementi essenziali.
Il sistema preventivo implica l'impegno degli enti finanziari e di molti altri enti non finanziari: agenzie immobiliari, gioiellieri, avvocati, notai, conservatori di stato civile, casinò, istituti d'arte... a non mettere la loro attività al servizio di chi cerca di nascondersi l'origine illecita dei suoi fondi o di finanziamento del terrorismo.
Il suo obiettivo è rifiutare i clienti con fondi provenienti da attività criminali e trasmettere le informazioni agli enti pubblici, che avvieranno, tenendo conto delle informazioni pertinenti, le relative indagini.

Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che tutte le entità attuino procedure di controllo adeguate. Solo a seguito del deferimento effettuato dall'Unità di Informazione Finanziaria agli organi competenti, una volta analizzate e arricchite le informazioni ricevute da soggetti privati, si potrebbe ritenere che tale pratica contenga indizi o sospetti di un rapporto di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, indicazioni che devono essere definitivamente confermate dall'organo giudiziario competente. Ovvero, le informazioni inviate dagli enti, per imperativo legale, sono solo la materia prima che deve essere filtrata ed elaborata per distillare un'operazione sospetta.
In questo sistema di trasmissione delle informazioni è essenziale la tutela della fonte originaria: banche, società immobiliari, società di intermediazione mobiliare, avvocati... Le informazioni trasmesse da questi soggetti hanno natura di informazioni di intelligence; non può, nemmeno, essere direttamente contribuito a un procedimento giudiziario, come ben descrive il primo articolo pubblicato.
Se la fonte non è protetta, il flusso di informazioni viene interrotto. In caso di violazione della tutela delle informazioni trasmesse, si deteriorerebbe la fiducia che sostiene la comunicazione tra il settore privato e gli enti pubblici preposti alla repressione delle organizzazioni criminali.
Le informazioni contenute nelle comunicazioni sospette consentono di conoscere informazioni in cui è presente qualche variabile di rischio come l'utilizzo di più conti, l'importo o la natura dell'operazione; dati non analizzati dall'organismo competente.
In qualche casos avranno, a suo tempo, costituito la base per operazioni giudiziarie e negli altri casi non sarà possibile dedurre il loro rapporto con alcun reato. Cioè, troveremo informazioni già note, informazioni non gestite o informazioni non rilevanti. di rompere confideInizialmente, alcune società e persone fisiche sarebbero identificate come possibili criminali in quanto le loro transazioni sono state segnalate dall'istituto di credito attraverso il quale operano. Soggetto che, avrebbe trasmesso l'informazione all'organismo competente in ottemperanza ai propri obblighi, qualora dagli elementi di rischio che hanno concorso all'operazione possano essere dedotti sufficienti indizi di reato.
La lotta ai gruppi criminali deve essere strutturata e coordinata: gli Stati non possono distruggere i gruppi criminali “organizzati” senza una strategia comune. Questa "organizzazione" è uno dei suoi punti di forza che dobbiamo emulare; Dobbiamo confidare in un Sistema che, nonostante le sue debolezze e gli aspetti da migliorare, sta dando i suoi frutti.
Dobbiamo lavorare per rafforzare questo Sistema correggendo le sue debolezze dall'interno; altrimenti, i nostri sforzi non raggiungeranno il risultato che tutti noi desideriamo.
Eduardo Muela Rodriguez