
L'obiettivo principale della MiFID I è stato quello di armonizzare l'offerta di servizi di investimento nell'Unione Europea, raggiungendo due importanti obiettivi: (i) tutelare gli investitori; e (ii) promuovere l'equità, la trasparenza, l'efficienza e l'integrazione dei mercati finanziari europei.
La grave crisi finanziaria che l'Europa ha sofferto dal 2008, nonché la rapida evoluzione dei mercati finanziari, hanno dimostrato l'insufficienza della MiFID I, motivo per cui è stata proposta la sua riforma per adeguare la normativa alle nuove realtà nell'erogazione dei servizi finanziari e migliorare quegli aspetti il cui funzionamento non era stato come previsto.
La MiFID II è già una realtà.
La nuova Direttiva, e i relativi regolamenti di attuazione, noti collettivamente come MiFID II, sono in vigore dal 3 gennaio 2018 in tutti gli Stati membri. Tuttavia, trattandosi di una Direttiva Europea, ne richiede il recepimento negli ordinamenti giuridici degli Stati Membri.
Tuttavia, parte dei regolamenti di sviluppo MiFID II, così come il MiFIR, sono direttamente applicabili in quanto si tratta di Regolamenti comunitari, che sono direttamente applicabili negli Stati membri e sono obbligatori senza necessità di recepimento nell'ordinamento giuridico locale.
Nel caso della Spagna, lo stato di recepimento della normativa MiFID è il seguente:
Il 4 agosto 2017, il Ministero dell'Economia, dell'Industria e della Competitività pubblica il Progetto di Legge XX/2017 della Borsa e il Regio Decreto di adeguamento normativo alla legge di Borsa, che modificherà parzialmente il Regio Decreto 217/2008, del febbraio 15, sul regime giuridico delle società di servizi di investimento e degli altri enti che prestano servizi di investimento e del Regolamento della Legge 35/2003, del 4 novembre, sugli Istituti di Investimento Collettivo.
In data 1 dicembre 2017, dopo aver superato le procedure di consultazione e di udienza pubblica, il Consiglio dei ministri ha proceduto alla loro approvazione, in attesa del parere del Consiglio di Stato, al termine del quale saranno trasmesse al Parlamento. eventuale approvazione.
Data la mancata tempestiva trasposizione della MiFID II, in data 29 dicembre è stato pubblicato il Regio Decreto Legge 21/2017, del 29 dicembre XNUMX, recante misure urgenti per l'adeguamento della normativa spagnola alla normativa dell'Unione Europea in materia di scorte mercato.
L'urgenza con cui è stato approvato questo Regio Decreto Legge, che comprende solo una parte del recepimento della MiFID II, è principalmente dovuta al fatto che il “negoziazione obbligatoria" delle azioni quotate in Europa istituita dal MiFIR, che prevede che le operazioni su tali attivi siano effettuate in sedi di negoziazione conformi alle disposizioni della MiFID II. Pertanto, affinché gli intermediari europei continuassero ad operare su titoli spagnoli nei centri di negoziazione spagnoli, era necessario adeguare questi mercati alla MiFID II.
Il Regio Decreto Legge si articola in due parti: da un lato disciplina le regole di accesso, organizzazione e funzionamento dei mercati regolamentati; Sistemi di negoziazione multilaterali (MTF); e Organised Recruitment Systems (OTF), nuova figura emergente con la MiFID II.
Gli OTF sono un sistema multilaterale per la contrazione di obbligazioni e obbligazioni, cartolarizzazioni, diritti di emissione o derivati, al quale si applicano le norme finora applicabili solo agli MTF. Il Regio Decreto-Legge stabilisce le regole di accesso e di funzionamento di tali centri commerciali in conformità alle disposizioni della MIFID II. Inoltre, sono incluse alcune disposizioni relative ai poteri di azione della National Securities Market Commission (CNMV) che interessano tutti i tipi di mercati.
Si sviluppa, invece, il regime sanzionatorio, chiarendo che continuano ad applicarsi le disposizioni comuni a tutte le sanzioni che regolano aspetti quali l'istruttoria o la prescrizione delle sanzioni. Il limite massimo per le sanzioni molto gravi viene innalzato a seguito delle disposizioni della direttiva. Attualmente tale limite è di 600.000 euro, cinque volte il profitto ottenuto, il 5% delle risorse proprie, ovvero dei fondi utilizzati nell'attività che ha dato origine all'infrazione, se maggiore. Ammonta a 5.000.000 di euro o al 10% del fatturato annuo totale, se maggiore. Analogamente si procede con infrazioni gravi (2.500.0000 o 5% del fatturato annuo, rispetto a 300.000 o il doppio del profitto ottenuto o 2% delle risorse proprie o dei fondi utilizzati nell'attuale regime).
Si segnala infine che, nonostante il mancato recepimento di parte della MiFID II, la Commissione nazionale per il mercato dei valori mobiliari (CNMV) ha pubblicato in data 2 gennaio 2018 un comunicato sull'applicazione della MiFID II in cui ricorda agli enti che "Anche altre parti del regolamento MiFID II/MiFIR saranno direttamente applicabili dal 3 gennaio 2018 (che è il caso, ad esempio, di diversi Regolamenti), nonché l'effetto diretto che possono avere su alcuni casos Direttive europee in conformità con la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE). "
La CNMV rileva inoltre in tale memoria che secondo detta giurisprudenza la CNMV deve promuovere l'efficacia delle Direttive nell'ambito delle sue competenze interpretando la normativa nazionale vigente in conformità alla Direttiva in esame, chiarendo che la CNMV ritiene pienamente applicabile MiFID II dal 3 gennaio
Come accennato, la MiFID II è già una realtà che va affrontata e, con il passare del tempo, il settore si adatterà meglio ad essa, garantendo sempre che il sistema finanziario conservi la sua integrità, tutelando al contempo gli investitori che ne fanno parte.
Ursula Garcia. Off counsel a finReg 360